pesto di cavolfiore giallo

Oggi vi proponiamo ricetta della variante di pesto di cavolfiore giallo.

Ritorniamo sul pesto stagionale e sulle sue varianti, seguendo la scia del pesto di broccoli , vi raccontavamo come preparare questa altra variante di pesto a base di questo ortaggio invernale che va sostituire l’ingrediente principale del pesto classico genovese -principe della gastronomia ligure- ovvero il basilico per motivi di stagionalità.

LA BIODEVERSITA’ DEL CAVOLFIORE

Il cavolfiore giallo -coltivato in prevalenza nell’ Italia meridionale- a differenza di come qualcuno erroneamente può pensare è al 100% naturale come del resto fratello violetto.

La differenza con gli altri cavolfiori oltre che cromatica sta nel contenuto di betacarotene cheva ad aggiungersi alle altre preziosissime propietà anticangerogene degli ortaggi della famiglia dei cavoli.

CHE INGREDIENTI USARE? (per 4 vasetti)

Sempre usando prodotti di prima qualità come l’aglio rosso di Vessalico o i pinoli di Pisa abbiamo provato a produrre questa altra variante di pesto, quello di cavolfiore giallo.

  • 1 o 2 cavolfiore giallo di media dimensione 
  • 60 gr. parimigiano reggiano
  • 40 gr. pecorino romano
  • 1/2 spicchio d’aglio
  • 150/200 cl olio EVO
  • sale q.b.
Il pesto di cavolfiore giallo, ingredienti fondamentali
Il pesto di cavolfiore giallo, ingredienti fondamentali

La premessa è la raccomandazione, come al solito, di usare  la verdura fresca e  scottarla appena 10 minuti o se preferite lasciarla cruda come si fa con il basilico.

COME SI FA?

  1. Lavare la verdura, staccare le cimette anche con l’uso di forbici da cucina se è necessario .
  2. Sbucciare e togliere l’anima all’aglio e tagliarlo a fettine. 
  3. Mettere nel mixer o frullatore il cavolfiore precedentemente diviso (e cotto eventualmente), un pizzico di sale grosso, l’aglio e i pinoli.
  4. Mixare a scatti per non scaldare troppo il preparato, unire a filo l’olio e ripetere l’operazione finché non si ottiene una salsa fluida. Unire una parte dei formaggi grattuggiati  e amalgamare.
  5. Mettere in ciotola e unire il resto dei formaggi, aggiustare di olio e sale se è il caso al fine di ottenere una salsa omogenea e gustosa

TAG UTILI E PAROLE CHIAVE

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PESTO DI BROCCOLI

Oggi vi proponiamo la ricetta del pesto di broccoli. Direte come voi che viveve in Liguria lo fate con i broccoli invece che con il basilico?

Il pesto di basilico è un pilastro della gastronomia ligure, conosciuto in tutto il mondo.

In realtà con la ricetta base del pesto di basilico si possono preparare diverse varianti secondo la stagionalità dei prodotti. Basta sostituire l’ingrediente principale del pesto genovese con un’altra verdura o legume.

Nel periodo freddo il pesto di broccoli costituisce un’ottima alternativa, gradevole e leggera ma nulla vieta di sperimentare anche le varianti con il cavolfiore o con il cavolo nero, mentre in primavera si può fare un gustoso pesto -oltre che con il basilico- con i piselli o con le fave. Tutto sta alla vostra fantasia, dai prodotti freschi che si trovano sul banco del mercato e dal gusto personale.

CHE INGREDIENTI USARE? (per 4 vasetti)

  • 1 o 2 broccoli di media dimensione 
  • 60 gr. parimigiano reggiano
  • 40 gr. pecorino romano
  • 1/2 spicchio d’aglio
  • 150/200 cl olio EVO
  • sale q.b.

Noi abbiamo usato, un broccolo verde e broccolo romano, l’ aglio rosso di Vessalico che cresce negli appennini liguri, i pinoli di Pisa e l’olio EVO di oliva tacchiasca perchè sono prodotti locali e di filiera corta. Vi invitiamo a fare la stessa cosa con le produzioni più vicine a voi, l’importante è usare un buon olio sia extravergine e dal gusto delicato e pinoli italiani.

COME SI FA?

  1. Sciacquate i broccoli e metterli per 10-15 minuti in acqua bollente in modo che si ammorbidiscano e si cuociano al punto giusto per lavorarli successivamente. Nel mentre sbucciare, togliere l’anima all’aglio e tagliarlo a fettine.
  2. Mettete nel mixer o frullatore il broccolo precedentemente sbollentato, un pizzico di sale grosso, l’aglio e i pinoli. Mixare a scatti per non scaldare troppo il preparato, unire a filo l’olio e ripetere l’operazione finchè non si ottiene una salsa fluida ma non fine. Unire una parte dei formaggi grattugiati e amalgamare.
  3. Mettete in ciotola e unire il resto dei formaggi, aggiustare di olio e sale se è il caso al fine di ottenere una salsa omogenea e gustosa.

TAG UTILI E PAROLE CHIAVE

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ALIMENTAZIONE VEGETARIANA

Nella nostra società si è diffusa l’idea della contrapposizione tra chi è vegetariano e chi non lo è. 

Molte persone si fermano a questo concetto, altre invece più informate sanno perfino cosa contraddistingue un vegano, ed esprimono ipotesi e sfumature quando si intavola l’argomento. 

E’ interessante capire le differenze, noi per curiosità l’abbiamo fatto.

Anzitutto gli stili alimentari della dieta vegetariana si dividono in quattro famiglie: il vegetarismo, il vegetarismo vegano, il crudismo e infine il naturismo.

Iniziamo dalla prima e più diffusa definizione dalla quale derivano tutte le altre: la dieta vegetariana. Le persone che adottano questo stile alimentare preferiscono alimenti di origine vegetale, una dieta basata sul consumo di cereali, verdura, legumi, semi, noci, latticini e uova. 

In alcune varianti si escludono anche le uova, e in altre si presta attenzione all’origine degli alimenti, cioè si tendono a escludere tutti quei prodotti contenenti conservanti e coloranti, fino a rifiutare gli alimenti in scatola e i surgelati.

La dieta vegana invece prevede un ulteriore restringimento: si escludono anche tutti gli alimenti di origine animale come latte, formaggi, uova e miele. Questo regime alimentare è seguito da chi ritiene che l’assunzione di cibi di origine animale provochi danni all’organismo umano.

Il crudismo ritiene che la cottura denaturi gli alimenti, impoverendoli di vitamine e sali minerali: pertanto prevede l’utilizzo di cibi crudi di origine vegetale, in particolar modo frutta e verdura, ma anche cereali e legumi (che subiscono una particolare trasformazione per essere assunti). Alcune varianti ammettono anche la consumazione di carne e pesce crudo o appena scottato.

Infine vi è il naturismo, il quale si ispira agli stili alimentari già descritti o semplicemente stabilisce l’esclusione della carne ma non del pesce. Il principio ispiratore è quello di un’alimentazione il più naturale possibile, quindi si tende a privilegiare il consumo di alimenti crudi, di origine vegetale, di stagione, preferendo i prodotti locali e provenienti da coltivazioni/allevamenti biologici. Si presta molta attenzione alla qualità.