Pan di zucca

Torniamo a parlarvi di zucca, vero è proprio dono della terra che ci accompagna per tutto l’autunno e oltre, da il giro di boa all’anno e dura fino a Febbraio. ImmersioneinCucina apprezza moltissimo questo sipatico ortaggio arancione poiché si può utilizzare in mille modi in cucina, oggi vi proponiamo un modo un po diverso, a voi il nostro pan di zucca.

In particolare tra Lombardia e Emilia Romagna, ma diffuso anche nel Veneto del nostro Bel Paese è diffusa la ricetta dolce noi abbiamo provato a prepararlo in versione salata in funzione di accompagnamento per le portate principali dei vostri menù.

ImmersioneinCucina si è ispirata per questa ricetta al famoso evento gastronomico, tutto ligure, della festa della zucca di Murta, di cui in passato vi abbiamo parlato su questo blog.

ma andiamo alla nostra ricetta!

PAN DI ZUCCA, CHE INGREDIENTI USARE?

  • 300 grammi di polpa di zucca cotta* 
  • 500 grammi di farina
  • 10 grammi di lievito di birra 
  • 1 uovo 
  • olio extra vergine di oliva
  • sale
  • latte
  • semi misti per decorare

*Per questa ricetta premuratevi di acquistare una varieta di zucca poco acquosa e dalla polpa soda per una miglior riuscita della ricetta. ImmersioneinCucina ha scelto una varieta di zucca conosciuta delica che è caratterizzata da una polpa asciutta ma in commercio ci sono varie alternative come ad esempio la mantovana, la tonda padana o la piacentina. La cosa migliore è affidarvi al consiglio del vostro verduraio di fiducia.

Pan di zucca by ImmersioneinCucina

PAN DI ZUCCA, COME SI FA?

  1. Cuocete la zucca al forno tagliata a pezzi grossolani con la buccia finché  non diventa morbida. Lasciatela raffreddare e poi ricavatene la polpa. Schiacciate il ricavato con una forchetta, aggiugete la farina e il lievito sciolto in poca acqua. Mescolate e aggiustate con il sale e poco olio alla volta. Impastate il tutto affinché non diventi un composto liscio ed omogeneo.
  2. Lasciate il preparato in una ciotola a lievitare finché non si duplichi. Soltanto dopo dividete l’imposto per ricavarne diverse pagnotte (o a vostro piacimento potete impastane solo una) e disponetele sulla teglia rivestita con della carta da forno.
  3. Lasciate lievitare ancora  circa 30 minuti facendoli il segno di un croce con un coltello su ogni. Nel frattempo preriscaldate il forno a 200 gradi.  
  4. Spenellate i vostri panini con l’uovo sbattuto e poco latte e cospargeteli di semi misti.
  5. Cuoceteli per circa 30 minuti prima a 200 gradi per poi in una secondo momento abbassare a 180°. Per vedere la giusta cottura dei vostri pani fare la prova dello stecchino come si fa con le torte, se lo stecchino appare perfettamente asciutto e pulito allora si può essere sfornare. Al contrario, se lo stecchino è “sporco” di impasto, vuol dire che devono cuocere ancora qualche minuto.

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Fave dei morti, celebrare i nostri cari con un dolcetto.

ImmersioneinCucina si prepara anche quest’anno a celebrare la festa dei morti, con una nuova ricetta diffusa in molte regioni italiane: i dolcetti conosciuti come fave dei morti o fave dolci.

Questi biscottini dall’aspetto rustico e crepato nella forma ricordano proprio le fave e la consistenza fragrante e semi croccante ricorda le ossa.

In realtà le fave non fanno parte degli ingredienti della ricetta ma fin dall’antichità questo legume è stato associato ai rituali funebri.

In generale nel Medierraneo la fava si offriva in dono alle divinità regno dei Morti. Nell’antica Roma venivano distribuite fave secche ai funerali poiché si pensava che rappresentassero l’anima dei defunti. Il legame tra le fave e i morti restistette anche con Cristianesimo e la credenza colflui nella cultura contadina, fino a non troppo tempo fa era usanza offrire al defunto ciotole piene di fave.

Oggi giorno per celebrare la notte tra il 31 Ottobre e l’01 Novembre tutto questo insieme di tradizioni si è riversato nella preparazione di dolcetti o pani di ogni forma, consistenza e sapore.

Ma andiamo alla nostra ricetta!

Fave dei morti by ImmersioneinCucina . Punto 4.
Fave dei morti by ImmersioneinCucina . Punto 4.

FAVE DEI MORTI, CHE INGREDIENTI USARE?

  • 300 grammi mandorle pelate 
  • 150 grammi farina
  • 80 grammi zucchero, meglio se a velo 
  • 1 uovo 
  • 30 grammi burro
  • la buccia di un limone non trattato
  • una bacca di vaniglia
  • un pizzico di cannela
  • un bicchierino di grappa o rum (facoltativo)

FAVE DEI MORTI, COME SI FA?

  1. Tritate le mandorle fino a farle diventare un composto fine.
  2. Mescolatela con la farina, lo zucchero e la canella, aggiungete l’uovo, la buccia del limone, i semi della vaniglia e per ultimo il burro e eventualmente aggiungete il liquore.
  3. Lavorate l’aggregato finché non risulta liscio ed omogeneo, copritelo con la pellicola e fatelo riposare in frigo per 30 minuti.
  4. Lavorate l’impasto formando delle palline con le mani, disponetele sulla teglia rivestita con carta da forno.
  5. Fate cucocere i vostri biscottini in forno preriscandato forno a 180 gradi per circa 10-20 minuti. Si deve dorare solo la parte di sotto non quella sopra, quindi controllateli spesso.

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Ceviche alla mediterranea

ImmersioneinCucina vi propone il piatto emblema della gastronomia peruviana, il ceviche (o cebiche) con pesce medieteraneo.

Gli autori del blog dopo essere andati in viaggio di nozze in Perù e averlo provato sul posto in tutte le sue varianti -anche con il platano allo stile amazzonico!- da grandi chef locali come Gaston Acurio ma anche in modeste trattorie, hanno trovato il giusto equilibrio per riprodurre questo piatto con il pescato locale.

IL CEVICHE, UN PIATTO CHE RAPPRESENTA UN CONTINENTE.

Questa ricetta ha mille varianti ed è diffuso in tutto il sub-continente latino americano, in particolare anche in Cile, Ecuardor e Colombia. Il classico è a base di pesce ma si può trovare, a seconda dei luoghi, anche di pollo, misto, di gamberi, di funghi e di verdure.

Tutti le varianti, generalmente, partono però da tre ingredienti fondamentali: peperoncino, succo di limone o lime e cipolla rossa. 

La storia di questa pietanza è in realtà molto antica, precedente alle colonie spagnole e prima dell’influenza giapponese, che è molto presente nel Perù moderno di oggi grazie a una massiccia migrazione orientale, esisteva un piatto simile presso la civiltà Mochica e poi Inca che dominarono questa popolazione.

Ma andiamo alla nostra ricetta!

CEVICHE, QUALI INGREDENTI USARE? (per quattro persone)

Il ceviche si può preparare con il pesce azzurro o bianco che abbiano carne delicata. Meglio scegliere un pesce non troppo spinoso e con polpa, non grasso né fibroso. ImmersioneinCucina ha utilizzato una palamita che fa parte della famiglia dei tonnetti mediterranei per la ricetta.

Il segreto di buon ceviche è la marinatura, il succo di limone deve essere di qualità e gli ingredienti freschissimi. E’ essenziale raggiungere un buon equilibrio tra gli ingredienti che messi assieme devono formare il delicato equilibrio tra acido, salato e piccante.

Per il ceviche

  •  mezza palamita
  • 1 cipolla rossa
  • quinoa soffiata
  • mais tostato

Per il fumetto di pesce

  • qualche scarto del pesce
  • 1 litro di acqua potabile
  • carote
  • sedano
  • vino bianco

Per la leche de tigre

  • 2 spicchi di aglio
  • 2 pezzi di cipolla rossa
  • due peperoncini rossi
  • 1 gambo di sedano
  • il succo di due limoni biologici
  • gambi di prezzemolo
  • fumetto di pesce
ceviche alla mediterranea by ImmersioneinCucina, impiattamento con insalata.
ceviche alla mediterranea by ImmersioneinCucina, impiattamento con insalata.

CEVICHE, COME SI FA?

Anzitutto, a meno che non abbiate un abbattitore a casa, il pesce va tenuto in freezer per almeno 72 ore prima di usarlo. In questo modo si neutralizzano i parassiti dal pesce, così che questo possa essere consumato crudo riducendo il rischio per la salute.

  1. Iniziate pulendo il pesce e sfiletatelo per ricavare dei filletti.
  2. Con gli scarti preparate il fumetto vostro di pesce. Questo non è altro che un sempliceun brodo realizzato con le lische dei pesci, Bisogna far soffrigere cipolla, carota e sedano con le lische del pesce , si sfuma con vino bianco e poi si aggiunge l’ acqua. Si lascia sobbolire per circa 30 minuti e poi si filtra con un colino.
  3. Nel mentre lavare bene la quinoa per togliere il gusto amarognolo, si squacqua finche l’acqua non risulta pulita. Dopodiché distribuitela su una teglia da forno e fatela asciugare in forno a 40/60 gradi per circa 30/40 minuti. Lasciate raffreddare.
  4. Una volta pronto e raffredato il fumetto si procede con la preparazione della leche de tigre fondamentale per la buona riuscita del vostro piatto. Questo succo -che servira successivamente per marinare il pesce- non è altro che il frullatto di tutti i suoi ingredienti: aglio, cipolla, peperoncino, sedano, prezzemolo con l’ aggiunta del succo dei limoni e del fumetto preparato in precedenza. Il tutto ben filtrato con il colino.
  5. Qualche minuto prima di servire tagliate a cubetti il pesce e conditelo con la leche de tigre a evitare che questo non si cuocia con l’acido dell’agrume. Tagliate a juliene la cipolla, disponitela sul piatto con i cubetti di pesce e decorate con della quinoa soffiata e del mais croccante.

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il nostro BRANDACUJUN

Con il caldo abbiamo bisogno di ricette leggere e piene di nutrienti. Il piatto che ImmersioneinCucina, dalla facile riproduzione e con pochi ingredinti genuini, vi propone questa volta è una specialità della riviera di Ponente della nostra regione: il brandacujun.

Il suo ingrediente principale è il merluzzo sotto sale conosciuto come baccalà ma si può preparare anche con lo stoccafisso, la versione dello stesso pesce essiccato.

L’ORIGINE DEL NOME

Il nome composto di questa ricetta prende origine dal verbo provenzale “brandare” -ossia scuotere- e “cujun” che a quanto pare stava a intendere il membro della famiglia meno furbo che procedeva alla preparazione di questo alimento.
Un’altra spiegazione del nome può essere ritrovata dal fatto che l’operazione di scuotere il baccalà con le patate così facendoli amalgamare era tradizionalmente svolta dagli uomini.

MA ANDIAMO ALLA NOSTRA RICETTA!

BRANDACUJUN, CHE INGREDIENTI USARE?

Brandacujun by ImmersioneinCucina, gli ingredenti fondamental
gli ingredenti fondamentali, Brandacujun by ImmersioneinCucina
  • 600 grammi di bacala
  • 4/5 patate di dimensione media
  • olio extravergine di oliva taggiasca o simile
  • uno spicchio d’aglio (minimo)
  • pepe
  • prezzemolo

BRANDACUJUN, COME SI FA?

Sebbene alcune in alcune ricette è indicato di usare il baccalà -o in alternativa lo stocafisso- procendendo alla sua pulizia in un secondo momento noi consigliamo di togliere le spine ed eliminare la pelle all’inizio in modo da facilitarvi la preparazione.

Fondamentale per la riuscita del piatto usare un olio extravergine dai sentori delicati come quello ligure.

  1. Mettere a bollire in acqua fredda il baccalà, quando avrà raggiunto l’ebollizione aggiungere le patate già pelate e tagliate a metà.
  2. Far cuocere a fiamma dolce il tutto per circa 30 minuti finché gli ingredienti non risulteranno morbidi e amalgamati. Nel mentre preparate un trito di  prezzemolo, aglio e pinoli.
  3. Quando il preparato sarà pronto dividere il pesce delle patate, schiacciare queste ultime nella pentola, e nuovamente aggiungere il merluzzo con l’olio e il trito preparato.
  4. A questo punto servirsi di un coperchio per procedere come “gli antichi”, al brandare! (Ossia scuotete la pentola coperta, in modo di far amalgamare tutti gli ingredienti).
  5. Servire tiepido con decorazione di pinoli.e un goccio di olio.  

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La sardenaira, la pizza di Andrea Doria.

ImmersioneinCucina torna a pararvi di gastronomia ligure e questa volta vi propone una variante di focaccia, meno conosciuta della più famosa sorella genovese, una versione del Ponente della nostra regione: la sardenaira.

La ricetta, nata intorno al 1400, originariamente era cotta al tegame ed era condita semplicemente con le acciughe e la prescinseua, ovvero la tradizionale cagliata ligure. Si può dire che sia l’antenata della pizza napoletana in epoca precolombiana. 

La Sardenaira è una focaccia tipica del ponente ligure -che un tempo si estendeva fino all’area di Nizza- ed ecco perché si può trovare anche in Costa Azzurra e fin nel marsigliese.

Questa specialità è conosciuta anche come Pissilandrea poiché -secondo la leggenda- era la preferita del glorioso ammiraglio della Repubblica marinara di Genova Andrea Doria .

Ma andiamo alla nostra ricetta!

SARDENAIRA, CHE INGREDIENTI USARE? per una leccarda / teglia standard

Per capire quanto impasto serve bisogna tener conto del seguente calcolo: area teglia diviso due = peso dell’impasto. Per cui se utilizzate ad esempio una teglia media standard di 40×27 cm, l’area risulta di 1080 diviso 2 = 540 grammi.

Questo passaggio è molto importante poiché se l’impasto è poco il risultato sarà una schiacciata e se è troppo abbondante diventerà un pan focaccia.

Sardenaira by ImmersioneinCucina da cuocere

l’impasto

  • 160 grammi di farina manitoba
  • 160 grammi di farina tipo 1
  • 190 ml d’acqua a temperatura ambiente
  • 10 grammi olio evo
  • – 7 grammi di sale
  • 17 grammi di lievito di birra 
  • sale a granatura media

il condimento

Per rendere più omogenea la focaccia noi abbiamo tagliato l’aglio e l’abbiamo distribuito su tutto l’impasto, se si preferisce potete lasciarlo a spicchi con la buccia.

  • 600 grammi di pomodori freschi
  • 6/8 acciughe salate 
  • 60 grammi di olive taggiasche 
  • 4/5 spicchi aglio 

SARDENAIRA, COME FARE? 

  1. Mescolare insieme poca acqua, sale, olio. Dopodiché aggiungete metà farina e lievito.
  2. Integrate al preparato la restante farina. Se l’impasto risulta troppo secco aggiungere altra acqua ma stando attenti a non renderlo troppo umido.
  3. Procedere impastando il preparato. Potete usare la planetaria con il gancio normale per 15 minuti circa, l’alternativa è farlo a mano sulla spianatoia finché la massa dello stesso non risulti compatto.
  4. Coprite l’impasto con un panno da cucina e lasciatelo riposare per 15-20 minuti. Aspettare altri 50/60 minuti affinché questo lieviti. L’impasto deve raddoppiare. 
  5. In una teglia oleata stendere il preparato direttamente con le dita e praticate quelli che in dialetto genovese vengono chiamati ombrinali, ovvero dei buchini con le dita centrali delle mani in modo che possiate aggiungere il sale all’interno.
  6.  Lasciare lievitare nuovamente ancora 30/40 minuti.
  7. Preparare un liquido di acqua e olio da versare nei nuovi ombrinali che creerete.
  8. Lasciare lievitare per una terza volta per circa 60 minuti.
  9. Prima di mettere in forno la vostra focaccia procedete a condirla.
  10. Cuocere per circa 10 minuti a 220 gradi.  

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il gazpacho estivo di anguria

ImmersioneinCucina ha preso spunto dalla ricetta andalusa per preparare questa nostra versione di gazpacho di anguria, tra i più dissetanti dei frutti estivi.

DAL GAZPACHO ANDALUSO ALLA VERSIONE CON L’ANGURIA.

Il garzpacho è una preparazione perfetta per il periodo caldo in quanto si prepara senza ricorrere ai fuochi di cucina. Un piatto leggero e fresco che quindi si presta bene nelle calde giornate estive e caratterizzato da una grande duttilità: può essere infatti consumato sia come un’ottima bevanda dissetante che, -con l’aggiunta di verdure crude e pane croccante- come una gustosa zuppa stagionale rinfrescante e salutare. 

Ma veniamo alla nostra ricetta!

gazpacho di anguria by ImmersioneinCucina, ingredienti base
gazpacho di anguria by ImmersioneinCucina, ingredienti base

GAZPACHO DI ANGURIA, QUALI  INGREDIENTI USARE? (per circa 6 porzioni)

  • 850 gr. anguria (peso netto, pulita)
  • 450 gr. di pomodoro camone o perino*
  • 1 cetriolo
  • 1 cipolla di tropea
  • 1 perone rosso
  • 200 gr. mollica di pane
  • aceto di mele
  • sale

* Per chi non riesce a trovare queste varietà, l’importante è che si usino pomodori i quali rilascino molto sugo.

Decorazione*

  • qualche datterino giallo
  • qualche ravanello
  • qualche foglia di basilico
  • pane tostato
  • 1 spicchio d’aglio
  • olio extra vergine d’oliva a crudo

*la decorazione è a vostra fantasia, noi abbiamo usato queste verdure perché ci sembravano cromaticamente adatte allo sfondo rossiccio del gazpacho. L’obiettivo è rendere bello il piatto con vari colori. 

GAZPACHO DI ANGURIA, COME SI FA? 

  1. Sbucciate, togliete i semi e tagliate in modo grossolano l’ anguria. Fate lo stesso con le restanti verdure.
  2. Bagnate la mollica di pane con un po’ di aceto di mele, strizzatela e disponetela nel frullatore.
  3. Frullate il tutto e trasferite in una bottiglia per farlo raffreddare, fare riposare in frigoriferoil preparato dal mattino alla sera o se si preferisce preparalo la sera prima e gustarlo a pranzo. In questo modo gli ingredienti si amalgamano meglio tra di loro. 
  4. Procedete a preparare le pietanze per la decorazione del piatto. Tagliate del pane a piccoli cubetti e tostatelo in padella con uno spicchio di aglio, i datterini gialli tagliati allo stesso modo, qualche ravanello a rondella.
  5. Prima di servire, a temperatura ambiente o leggermente freddo, il  vostro gazpacho di anguria  aggiustate di sale, condite con un filo d’olio extravergine di oliva (meglio se medio fruttato) a freddo ed impiattate aggiungendo qualche foglia di basilico al centro, con il pane tostato e la verdura cruda precedentemente tagliata a lato. Questo darà un tocco di colore e croccantezza al vostro piatto. 

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