Carnevale, i ravioli dolci di marzapane.

ImmersioneinCucina torna sulle tradizioni dolciarie liguri e vi propone i ravioli dolci di marzapane per celebrare il vostro Carnevale conditi con confettura di albicocche per simulare il sugo di pomodoro e mandorla grattugiata a mo di parmigiano!

Questa ricetta affonda le sue radici nella storia della antica e gloriosa Repubblica marinara di Genova, quando la città tramite dominava i mari e grazie ai suoi scambi commerciali poteva accedere a ingredienti costosi e raffinati. Anche le mandorle non fanno eccezione, poi usate per fare una pasta dolce protagonista di questa preparazione e di molte altre durante la Quaresima e il Carnevale.

Dei ravioli di pasta di mandorla si trova traccia ne “La Cuciniera Genovese” del 1863 di Giovanni Battista Ratto ma anche nei più recenti “le ricette di una famiglia genovese” (2007) di Eugenio Torre e “Dolci ricette di Liguria” di Ilaria Fioravanti (2015).

La tradizione una volta diffusa anche tra le famiglie oggi resiste in alcune pasticcerie storiche della città di Genova con produzione limitata.

RAVIOLI DOLCI DI MARZAPANE, CHE INGREDIENTI USARE? Per circa 15-30 raviolini*

* Il numero varia a seconda della grandezza di diametro dei vostri ravioli. Se vi piacciono più piccoli state sui 3 cm, oltre questa misura il numero dei ravioli prodotti secondo gli ingredienti tende ad abbassarsi.

per il ripieno

  • 200 grammi di frutta candita a piacere
  • 25 grammi di cedro candito
  • buccia di un limone non trattato 
  • 40 grammi di burro
  • 15 grammi di amaretti

per la pasta di mandorle

  • 200 grammi mandorle
  • 20 grammi armelline o altri 20 di mandorle
  • 150 grammi di zucchero a velo
  • 10 ml acqua di fiori di arancio
  • albume q.b 

per decorare

  • qualche mandorla pelata 
  • 2 cucchiaiate di confettura di albicocche

attrezzatura da cucina

  • mortaio o mixer da cucina
  • sacca poiché (facoltativa)
ravioli dolci di marzapane by ImmersioneinCucina.
ravioli dolci di marzapane by ImmersioneinCucina.

RAVIOLI DOLCI DI MARZAPANE, COME SI FA?

In passato per la preparazione questa ricetta si usava pestello e mortaio al fine di amalgamare gli ingrendenti tra loro. Avere un mortaio in casa è affascinante e molto utile per un’infinita di preparazioni -dai sughi al semplice triturare le spezie- ma è anche un lavoro faticosoe e l’oggetto non propriamente fruibile in ogni dove.

Quindi non preoccupatevi se non lo avete in casa, le preprazioni eseguite con esso si possono tranquillamente realizzare con un mixer da cucina.

per il ripieno

  1. Pestellate nel caso abbiate il mortaio oppure tritate con il mixer da cucina la frutta candita con la buccia di limone, poi aggiungere  il burro a temperatura ambiente e gli amaretti già sbriciolati.
  2. Mescolate il tutto e disponete in una sacca poiché o in mancanza di questa usate una ciotola.
  3. Lasciate al fresco per circa 15 minuti.

per la pasta di mandorle

  1. Pestellate nel caso abbiate il mortaio oppure tritate con il mixer da cucina le mandorle con lo zucchero a velo, impastate il preparato e aggiugere l’ acqua di arancio.
  2. Lavorate ulteriormente l’impasto aggiungendo poco alla volta l’albume di un uovo o due per tenere la massa insieme.
  3. Conservate la vostra pasta di mandorle coperta con della pellicola fino all utilizzo.
  4. Stendetela a forma di rettangolo e tagliatela in 6 strisce nel senso della lunghezza. Qui dovete decidere la grandezza dei vostri ravioli dolci, da 3 a 5 cm.
  5. Procedete come quando si fanno i ravioli classici, con la sacca poiché -l’alternativa è formare con le mani piccole palline- su tre delle sei file disponete il ripieno nella base dei vostri ravioli, nel far questo è bene stare attenti a lasciare almeno un cm e mezzo di spazio tra uno l’altro.
  6. Dopodiché adagiate con delicatezza con le altre tre strisce di pasta sopra le antecedenti, tagliate e formate i vostri ravioli e assicurandovi che siano ben chiusi.
  7. Cuocere in forno a 120/130 gradi per circa 10 minuti.
  8. Una volta freddi decorare con la confettura di albicocche e le mandorle grattugiate a mo di parmigiano.

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Festa degli innamorati, i baci di ciocciolato .

Quest’anno ImmersioneinCucina per la festa dell’amore vi propone uno dei cult di San Valentino, i baci di cioccolato.

E’ doveroso fare un cenno alla storia del ciocciolatino “Cazzotto” -perché in origine aveva una forma che ricordava le nocche di una mano chiusa in un pugno inventato- inventato nel 1922 dalla cioccolatiera, imprenditrice e una delle fondatrici di Perugina Luisa Spagnoli insieme al marito. Successivamente rinominato Bacio come lo conosciamo oggi, il cioccolatino degli innamorati.

Regalatevi questa super coccola culinaria, da replicare facilmente con le vostre mani in casa. Bastano pochi ingredienti, semplici passaggi e tanto amore. Da assoporare con la vostra metà, in famiglia o con gli amici. L’amore ha mille sfumature.

Festa degli Innamorati, baci di ciocciolato by ImmersioneinCucina.
Festa degli Innamorati, i baci di ciocciolato by ImmersioneinCucina.

Ma vieniamo alla nostra ricetta!

I BACI DI CIOCCOLATO, CHE INGREDIENTI USARE? per 28\30 baci

  • 450 grammi di cioccolato alla gianduia con nocciole
  • *40 grammi di granella di nocciole
  • 300 grammi di cioccolato fondente
  • 100 ml di panna fresca da cucina
  • 28\30 nocciole intere senza pelle 

*se non trovate il cioccolato con le nocciole aggiungere altri 40 grammi di granella alla indicata.

baci di ciocciolato by ImmersioneinCucina, fase 3.
baci di ciocciolato by ImmersioneinCucina, fase 3.

I BACI DI CIOCCOLATO, COME SI FANNO?

  1. Tagliate grossolanamente il cioccolato alla giandiua e in una ciotola a bagno maria fatelo sciogliere. Dopodiché aggregare al composto la panna e mescolare bene e successivamente aggiungere la granella di nocciole.
  2. Lasciate intiepidire il preparato e sistemare in frigo per almeno due ore affinché lo stesso si indurisca.
  3. Ricavate delle palline e disponetele su una teglia con carta da forno e guarnitele con una nocciola.
  4. Tagliate grossolanamente il cioccolato fondente e farlo sciogliere a bagno maria.
  5. Con l aiuto di una forchetta o spatola immergete i baci, uno a uno, nella cioccolata calda e far si che si ricoprano completamente. Lasciarli a riposo a temperatura ambiente affinché si solidificino.

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Pan di zenzero, la casetta di Natale.

Vi ricordate i nostri omini di pan di zenzero e cannella? Quest’anno in occasione delle feste natalizie ImmersioneinCucina vi propone si allaccia nuovamente alla tradizione mitteleuropea con un ulteriore ricetta a base di queste spezie, la classica casetta di Natale.

Cimentarsi nella preparazione di questa vera opera architettonica-culinaria -che da sempre affascina grandi e piccini –  può essere un ottimo passatempo per tutta la famiglia e se avete dei bambini coinvolgeteli, decorare la vostra casetta sarà per loro un’occasione di divertimento assicurato!

Quindi prendetevi del tempo, munitevi di tanta dedizione e con l’apposito stampo, i coloranti alimentari e i pennellini idonei fate partire il gioco!

Ma andiamo alla nostra ricetta!

LA CASETTA DI NATALE, CHE INGREDIENTI USARE?

Per l’impasto del biscotto

  • 600 grammi di farina
  • 4 tuorli
  • 260 grammi di burro freddo
  • 80 gr zucchero di canna
  • 80 gr di zucchero a velo
  • 2 cucchiai di miele
  • Un pizzico di bicarbonato
  • 6 gr di zenzero in polvere
  • 4 gr di cannella in polvere
  • Noce moscata q.b.
Casetta di pan di zenzero by ImmersioneinCucina, i piccoli perticolare della decorazione.
Casetta di pan di zenzero by ImmersioneinCucina, i piccoli perticolare della decorazione.

Per la glassa

  • 4 albumi
  • 360 grammi zucchero a velo
  • Succo di mezzo limone
  • Coloranti alimentari

Attrezzi da cucina

  • Stampo per dolci -motivo casetta di natale-
  • Platetaria con gancio K 
  • Mattarello
  • Pennelli alimentari o sac-a-poche  

UN PAIO DI CONSIGLI IN PIU’

Noi abbiamo usato i coloranti alimentari in gel che rendono più vivaci i colori, sono consigliabili piuttosto che quelli in polvere. Meglio se ricavati da elementi naturali, spesso i coloranti alimentari industriali sono composti da additivi chimici che non fanno propriamente bene alla salute.

Per lo stampo consigliamo il silicone. Questo materiale è più facile da usare, da lavare ed è piuttosto resistente alle alte temperature, vi renderà la vita più semplice in particolare quando andrete a togliere il preparato dalle forme.

Casetta di pan di zenzero by ImmersioneinCucina, passaggio n.9 della ricetta.
Casetta di pan di zenzero by ImmersioneinCucina, passaggio n.9 della ricetta.

LA CASETTA DI NATALE COME SI FA?

  1. Impastate la farina con il burro freddo a pezzetti utilizzando la planetaria con il gancio K oppure formate l’impasto a mano. Il preparato deve risultare sabbioso. Aggiungere il resto degli ingredienti e amalgamere il tutto.
  2. Formare un panetto con la pasta liscio e omogeneo, avvolgerlo nella pellicola alimentare e farlo riposare almeno per un’ora.
  3. Preriscaldate il forno a 180 gradi.
  4. Ritirate dal frigo il preparato e stendetelo con il mattarello prestando attenzione allo spessore dell’impasto, in particolare nei bordi, non deve risultare troppo sottile.
  5. Utilizzando gli stampi, procedete a riempiere i diversi pezzi della vostra casetta.
  6. Infornate per circa 15/20 minuti prestando attenzione a che la pasta non diventi troppo scura.
  7. Nel mentre preparare la glassa o ghiaccia reale. Per far questo montare a neve gli albumi con lo zucchero a velo finché il preparato non si sia rappreso. Aggiungere il succo di limone e continuare a montare fino ad ottenere un composto solido.
  8. Dividete la glassa in ciotole diverse per poi unire i coloranti alimentari che userete per la decorazione E lasciare una a parte solo con la glassa bianca che vi servirà come stucco per incollare la vostra casetta.
  9. Una volta cotti i vari pezzi della vostra casetta, fateli raffreddare prima di togliergli dalle forme. Procedete, con molta attenzione a decorare i componenti della struttura. Potete farlo con pennelli alimentari o alternativamente con sac-a -poche.
  10. Decorati i pezzi arriva la parte più delicata, il montaggio vero e proprio della vostra casetta. Formate la struttura pezzo per pezzo dalle fondamenta, è importante che ogni estremo sia esterno e interno sia ricoperto con molta glassa in modo che regga la composizione. Una volta incollata la struttura aggiungere in ogni parte congiunta altra glassa dall’esterno per evitare che si stacchino i pezzi.  

Lasciate asciugare almeno un paio di ore e la vostra casetta è pronta!

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Pan dei Morti, celebrare i nostri cari con un dolcetto.

Tempo fa ImmersioneinCucina, in collaborazione con il blog Spadelliamo, vi aveva parlato della festa tradizionale latinoamericana de el dia de los muertos . Oggi ritorniamo sull’argomento per fornirvi la versione italiana del pan dei morti.

La preparazione del pan dei morti è legata al mondo agricolo e contadina europeo. Pare che in origine veniva prodotto dalle popolazioni dell’antica grecia come offerta alla dea del grano –Demetra– per far si che ci fosse un buon raccolto.

Nel corso dei secoli preparazioni di questo tipo si legarono alla celebrazione dei defunti, poiché anticamente era credenza diffusa che le loro anime tornassero nelle case in cui avevano vissuto una volta all’anno: la notte tra il 31 Ottobre e l’1 Novembre.

Il pan dei morti è stato introdotto dai conquistatori spagnoli tra la popolazione nell’area meso-americana e attraverso i secoli si è diffusa in buona parte del mondo latinoamericano. Questo è stato possibile perché già vi era un antica tradizione popolare legata alla concezione della morte della culture pre-ispaniche che vedevano la morte dei propri cari come occasione di celebrazione della loro memoria in positivo e venerazione dei loro spiriti.

Anche in alcuni territori della nostra penisola italiana si è sviluppata questa tradizione che ha portato all’elaborazione di dolcetti tipici -in Liguria vengono confezionati in provincia di Savona-, per l’occasione tra cui il pan dei morti o ossa dei morti.

Ogni zona ha il suo ma hanno tutti un comun denominatore, simile preparazione di semplice realizzazione basata su pochi ingredienti.

PAN DEI MORTI, CHE INGREDIENTI USARE? per circa 15\20 biscotti

  1. 250 grammi biscotti secchi
  2. 200 grammi farina
  3. 100 grammi zucchero
  4. 50 grammi nocciole
  5. 50 grammi mandorle
  6. 3\4 fichi secchi
  7. 2 cucchiai di cacao in polvere
  8. 1 cucchiaio di lievito per dolci
  9. 3 albumi
  10. Vino dolce o passito q.b

Al composto realizzato con gli ingredienti base ci si può aggregare anche l’uva passa o anche altra frutta secca come noci o pinoli a vostro piacimento e fantasia.

Pan dei morti by ImmersioneinCucina
Pan dei morti by ImmersioneinCucina

PAN DEI MORTI, COME SI FA?

  1. Tritare con il minipimer (mixer) i biscotti, le mandorle, le nocciole e i fichi.
  2. Aggiungete ai biscotti la farina settacciata, il lievito, lo zucchero, il cacao e la frutta secca. Mescolare il tutto.
  3. Incorporare al preparato gli albumi, mescolate e per ultimo inseriere poco alla volta il vino finché non risulti un impasto compatto ma non appiccicoso.
  4. Formate dei biscotti a forma di uovo allungato, inciderli con una X e disporli in teglia su carta da forno.
  5. Fare cuocere a forno previamente riscaldato a 180° gradi per circa 30 minuti
  6. Una volta sfornati e raffreddati sono pronti da consumare. Prima di servire il vostro pan dei morti cospargere di zucchero a velo.

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Porotos Granados, zuppa alla cilena di fagioli e mais.

ImmersioneinCucina torna a parlarvi di cucina latino americana una semplice ma gustosa zuppa di fagioli e mais della tradizione gastromica cilena che prende il nome di porotos granados -letteralmente fagioli sgranati- .

Abbiamo riprodotto questa ricetta utilizzando ingredienti locali, usando dei fagioli borlotti freschi i quali riportano la nostra Francisca a un ricordo indelebile di infanzia: la pratica dello sgranare questo legume insieme alla abuela e ai suoi fratelli.

La zuppa denominata porotos granados è uno dei piatti che si usa preparare per la ricorrenza del 18 Settembre, quando il Cile celebra l’indipendenza dalla Spagna.

In tutto il Paese, infatti per la festa nazionale vengono allestite sagre eno-gastronomiche conosciute con il termine las fondas in cui si preparano i piatti tipici della cucina cilena: non mancano mai empanadaschoripan (panino con la salsiccia piccante preparata con una varietà di peperoncino indigeno), antichucos (spiedini di carne) condito con vino, birra e pisco (alcolico nazionale) e varianti.

porotos granados, ingredente base per la ricetta: fagioli borlotti freschi
porotos granados, ingredente base per la ricetta: fagioli borlotti freschi

POROTOS GRANADOS, CHE INGREDIENTI USARE? per 4 persone

  • 400 gr. fagioli borlotti
  • 1 pannocchia di mais
  • 1 pomodoro cuore di bue
  • 1 cipolla media di tropea
  • qualche foglia di basilico
  • peperoncino q.b
  • sale q.b
  • pepe q.b.

Noi abbiamo usato il peperoncino tipo merken, frutto delle coltivazioni indigene cilene e presidio Slow Food comprato direttamente in Cile ma si può usare benissimo un peperoncino locale piccante o in qualche negozio etinco di specialità latinoamericane nella vostra città.

porotos granodos, punto 3 della ricetta.
porotos granodos, punto 3 della ricetta.

POROTOS GRANADOS, COME SI FA?

  1. Sgranare i fagioli e sbollentare i fagioli per circa 10 minuti. Tenete da parte l’acqua di cottura.
  2. Tagliare le verdure e preparate il soffritto di cipolla, pomodoro e peperoncino.
  3. Aggiungere i fagioli e coprirli con l’acqua tenuta da parte precedentemente e cuocere per circa 30 minuti.
  4. Nel mentre sgranare la pannocchia di mais, utilizzate un tagliere e un coltello resistente prestando molta attenzione.
  5. Aggiungere i chicchi di mais e il basilico ai fagioli, cuocere ancora per circa 10 minuti.
  6. Aggiustare di sale e pepe. Controllare la nota piccante, è fondamentale il retrogusto del peperoncino per la buona riuscita di questo piatto

Nella ricetta originale da non dimenticare l’aggiunta della zucca, se è stagione o ne avete un pezzo in freezer potete aggiungerla quando iniziate a cuocere i fagioli. Altrimenti evitate, perché come consigliamo sempre per la salute del nostro pianeta seguire le stagioni nella propria alimentazione è fondamentale.

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Agosto, tempo di salsa di pomodoro!

La passata o salsa di pomodoro si prepara in estate quando il sole matura i frutti e li rende saporiti e succosi per farne il sugo che poi si gusterà per tutto l’inverno. 

Noi di ImmersioneinCucina siamo orgogliosi di continuare un rito famigliare pluridecennale che si protrae di generazione in generazione. Generalmente in un fine settimana di fine Agosto ci si riunisce in famiglia o con l’aiuto di qualche amico per dare per dare vita, in allegria, al rito della passata di casa.

La sua preparazione è molto semplice anche se il procedimento è laborioso e richiede tempo. Preparare da sé, cioè artigianalmente in casa, la salsa di pomodoro con materia prima locale dà molta soddisfazione e ha molteplici vantaggi: condire le pietanze con nostro sugo sano, genuino e saporito, risparmiare sul costo di una singola bottiglia di sala e ridurre il danno ambientale sul pianeta in termini di inquinamento -energia di produzione industriale, trasporto, contenitori per il confezionamento e via così-

piccole regole fondamentali

1. materia prima di qualità

2. sterilizzazione dei contenitori vuoti e bollitura degli stessi (vasetti e/o bottigliette di vetro) contenenti la passata.

3. conservazione in un luogo fresco e al riparo dalla luce. Ciò garantisce il mantenimento della salsa per oltre un anno.

LA SALSA DI POMODORO, UN GUSTO TUTTO ITALIANO!

La passata di pomodoro è una delle conserve più preparate in Italia, specialmente nelle regioni meridionali del Bel Paese, dove il suo largo uso quotidiano ne ha fatto la regina delle salse di condimento.
Il pomodoro ideale con cui si prepara la salsa è San Marzano -il re dei pomodori– le cui origini vanno ricercate nel territorio della Costiera Amalfitana ed è il risultato dell’incrocio di due di due varietà locali di pomodori . Grazie a questa intuizione di circa un secolo e mezzo fa, oggi possiamo beneficiare e gustare di questa eccellenza tutta italiana.

In alternativa, può facile da trovare a livello locale, si può usare la varieta di pomodoro Perino. Pomodoro dalle piccole dimensioni dal sapore eccellente, dolce e arromatico e molto adatto alla preparazione di salse e sughi per la sua resa.

salsa di pomodoro di Immersioneincucina, fase di lavatura della materia prima.
salsa di pomodoro di Immersioneincucina, fase di lavatura della materia prima.

LA PASSATA DI POMODORO CRUDA

  1.  Lavate molto bene i pomodori e metterli in un grande contenitore. 
  2.  Procedere all’incisione degli stessi, con due tagli a croce, sulle punte  e poco alla volta, metterli in acqua bollente per un paio di minuti.
  3. Togliete dalla pentola i pomodori sbollentati con una ramaiola (grosso cucchiaio usato per scolare) e metteteli in un colapasta per fare perdere eventuale acqua.  
  4. Passarli con la macchina elettrica apposita (se non l’avete va bene il passa verdure), facendo colare il sugo in una pentola d’acciaio e  le bucce in un altro contenitore. Le bucce vanno ripassate  nella macchinetta per ricavarne altra preziosa passata.
  5. Salare e mescolare la salsa ottenuta e verificarne la densità.  Se la passata è ancora liquida è necessario filtrarla con un colino a maglie strette per eliminare l’acqua in eccesso e la farla addensare sul fuoco fino a raggiungere la  consistenza desiderata.
  6. Nel frattempo procedere con la prima sterilizzazione contenitori facendoli bollire in acqua per circa 30-40 minuti per poi procedere a imbottigliare.
  7. Mettete all’interno di ogni vasetto sterilizzato 1-2 foglie di basilico, riempite con la passata e chiudete ermeticamente gli stessi.
  8. Si termina  mettendo i contenitori con la salsa in una pentola capiente, sistemando sul fondo e tra i vasetti dei canovacci che ne impediranno la rottura durante la cottura. Questo procedimento è fondamentale e delicato. Riempire con acqua calda fino all’orlo i contenitori e lasciate bollire per circa 30 minuti dall’inizio del primo bollore. Lasciateli raffreddare nella loro acqua di cottura per almeno una notte, il suono autonomo clik clak è segno che i contenitori hanno concluso il procedimento.
  9. Una volta che i contenitori si sono reffreddati verificate che il sottovuoto sia stato fatto correttamente. Se, premendo il tappo, lo stesso non è rigido sta a significare che il sottovuoto NON si è formato correttamente. In questo caso o si cambia il tappo e si ripete l’operazione o la salsa va usata in breve.
salsa di pomodori di ImmersioneinCucina, fase (n.4) di spremitura del pomodoro
salsa di pomodoro di ImmersioneinCucina, fase (n.4) di spremitura del pomodoro

LA PASSATA DI POMODORO COTTA E I PELATI

  • Nel primo caso prepariamo un battuto di verdure: cipolle, carote, sedano e aglio. Si fanno soffriggere lentamente in olio EVO e poi si unisce la passata e il sale e si cuoce per circa 40 minuti. Si versa nei contenitori e si procede per il sotto vuoto. In questo modo abbiamo un condimento già pronto da usare direttamente sulla pasta che desideriamo. 
salsa di pomodori di ImmersioneinCucina, i pelati.
salsa di pomodoro di ImmersioneinCucina, i pelati.
  • Nel secondo caso quando i pomodori sono lavati e sbollentati si toglie loro la buccia (che va passata nello spremi pomodoro), quindi  si pongono direttamente in grossi contenitori  a imboccatura larga con dentro 2 foglie di basilico. Si preme leggermente per togliere aria e si riempiono fino a 1 cm dall’imboccatura. Si chiudono ermeticamente e si passa alla bollitura per 20-30 minuti per il sotto vuoto.

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