LA FESTA DELLA ZUCCA

La tradizionale festa della zucca  nella frazione genovese di Murta, è una delle più importanti del nostro Paese e ImmersioneinCucina non poteva certo mancare a quest’evento gastronomico. L’intera manifestazione è dedicata a questa regina dell’autunno, simpatico vegetale arancione dalle mille biodiversità.

LA FESTA DELLA ZUCCA, UNA TRADIZIONE TUTTA GENOVESE

L’evento si tiene ogni anno nei primi due fine settimana di Novembre dal lontano 1987, con la sua prima edizione “Dall’ A alla Zucca” . Ogni anno ripropone un tema diverso legato a questo prodotto.

Il fulcro di questa festa è la mostra. Questa è una vera e propria competizione la quale vede la partecipazione di tutti i cultori e coltivatori liguri che portano i loro esemplari . Viene premiata la zucca in tutte le sue varianti più estrose: dalla più grossa a quella più lunga o strana.
Il risultato della gara viene deciso direttamente dai visitatori mediante votazione. Questo rende la visita alla mostra più interattiva da parte dei suoi spettatori che possono così decidere le sorti della gara.

LA ZUCCA E LE SUE MILLE BIODIVERSITA’

La regina dell’autunno trova le sue origini esattamente come il pomodoro, le patate e il mais nel continente americano ed è ricca proprietà vitaminiche, fibre e antiossidante.

La zucca nelle sue infinite forme, colori e dimensioni è un perfetto esempio di biodiversità.
L’obiettivo della mostra di Murta e dei vari stand gastronomici è proprio questo: mostrare la duttilità di questo vegetale e le infinite possibilità che offre il suo utilizzo in cucina.
L’ortaggio offerto durante la manifestazione viene preparato in diversi modi, dalle frittelle alla pizza passando per la polenta e la pasta ripiena. Tutte queste preparazioni sono legate da un comune denominatore negli ingredienti: la zucca.

biodeversità della zucca
un esempio di biodeversità della zucca

LA RICETTA, CREMA DI ZUCCA CON SALSA GONGORZOLA E AMARETTI

Come è tradizione della festa vi forniamo una nostra preparazione, semplice e gustosa a base di zucca. Noi né abbiamo usato diverse varietà (vedi foto) per intensificare il gusto del piatto e quindi la buona riuscita dello stesso.

La caratteristica di questa ricetta è la cottura in forno, che toglie l’acqua in eccesso mantenendo il suo gusto e le sue proprietà.

Questa ricetta è multiuso, potete utilizzare la preparazione qui descritta anche per condiredella pasta, un risotto o degustarla semplicemente come crema.

CHE INGREDIENTI USARE? (circa 8 persone)

Per la crema di zucca

  • 3 grosse zucche 
  • olio q.b.
  • sale q.b.

Per la salsa di gongorzola

  • 500 gr. gorgorzola
  • 200 ml. latte
  • amaretti q.b.
Crema di zucca con salsa di gongorzola e amaretti di ImmersioneinCucina
Crema di zucca con salsa di gongorzola e amaretti di ImmersioneinCucina

COME SI FA?

Per la realizzazione della crema di zucca

  1. Pulite la zucca e tagliata a spicchi, avvolta nella carta stagnola a 180 gradi per circa 30 minuti, finché diventa morbida.
  2.  Una volta cotta, va tolta la buccia e tenuta da parte la polpa, che va frullata e condita con sale e olio a crudo. Usate un olio leggero, per non coprire il gusto delicato e dolce della zucca.

Per la realizzazione della salsa di gongorzola

  1. Portate ad ebollizione il latte.
  2.  Frullate il gorgonzola aggiungendo a poco a poco il latte caldo finché il preparato non diventi della consistenza giusta, né troppo liquida né troppo densa. 

Impiattare e servire la crema di zucca versando la salsa di gongorzola e gli amaretti sbriciolati sopra alla stessa.

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il Gazpacho di casa Turatti-Mendez

Immersioneincucina saluta il caldo della stagione estiva proponendovi la propria variante del gazpacho andaluso.

IL GAZPACHO ANDALUSO, RICORDI DALL’ ERASMUS.

Questa ricetta fa parte del bagaglio gastronomico acquisito durante la permanenza spagnola degli autori di questo food blogIgor e Francisca- in Andalusia dove hanno avuto modo di assaporare la cucina andalusa.

Questa cucina regionale che è una delle migliori del Paese iberico e ha influito molto sulla gastronomia nazionale.

Oggi il gazpacho è conosciuto a livello internazionale e si dice che la ricetta fosse conosciuta già in epoca romana, altri fanno discendere la pietanza dagli arabi che la avrebbero importata in Europa con la conquista della penisola iberica.  Fatto sta che preparazione ha come base ingredienti che rientrano nella dieta mediterranea: pomodori, peperoni e cetrioli.

Oltre al gazpacho andaluso esistono varianti diverse all’interno della stessa Spagna, anche andando non troppo lontano rispetto alla ricetta originaria – a Mallorca- si può trovare un gazpacho misto di verdura e frutta.

GAZPACHO, CHE INGREDIENTI USARE?

per il gazpacho

  • 1 kg di pomodori perini
  • 2 cetrioli 
  • 1/2 peperone giallo 1/2 peperone rosso 1/2 peperone verde
  • 2 cipollotti bianchi e/o di tropea
  • 1 scalogno (facoltativo)
  • 2 ravanelli/rapanelli (facoltativo)
  • 1 costa di sedano o cuore dello stesso
  • 50gr. molica di pane
  • 1 cucchiaio di aceto, meglio se balsamico
  • 1 cucchiaio di olio di oliva extravergine
  • 1/2 di acqua ghiacciata 
  • sale e pepe Q.B.

Se volete un gazpacho più corposo aggiungete una mela, l’aggiunta di quest’ ingrediente funge da addensante naturale.

il gazpacho di ImmersioneinCucina, versione con la mozzarella.

la guarnizione

la base della guarnizione del gazpacho è datolata vegetale con gli ortaggi con cui avete preparato il piatto.

Tuttavia per renderlo più gustoso potete aggiungere dei piccoli crostini di pane abbrustoliti con olio EVO e aglio o delle piccole polpettine di verdure al sesamo. O personaizzarlo con dei mini spiedini di verdure. Ancora più ghiotto, in versione onnivora, l’aggiunta di foie gras oppure aggregare dei cubetti di mozzarella, meglio se di bufala. Insomma sta alla vostra fantasia e gusto.

Attrezzatura da cucina

  • mixer o frullatore

GAZPACHO, COME SI FA?

  1. Sbucciate e tagliate tutta la verdura a pezzettoni. Per evitare l’accesso di acqua del pomodoro bisogna avere anche l’accortezza di lasciarli a scolare. La mela, se aggiunta, va tagliata per ultima affinché questa non diventi nera nel frattempo.
  2. Inserite nel frullatore o mixer da cucina prima i pomodori con i cetrioli poi unire sedano (mela, eventualmente) e rapanelli,  e in un terzo passaggio quel che resta della verdura.
  3. Aggiungere la mollica di pane spezzettata, sale, pepe e acqua fredda e frullate il tutto fino a che non rimarrà un composto omogeneo e denso.
  4. Mettete in un contenitore capiente regolando di sale, pepe e acqua se è il caso, aggiungere un cucchiaio d’olio EVO a freddo. Mescolare e mettere in frigo per 5-6 ore.

Bibita o zuppa fredda?

Servite a vostro piacimento il gazpacho preparato a seconda dell’occasione con accanto la dadolata di verdure o l’accompagnamento scelto affinchè ogni commensale possa unirlo liberamente alla propria portata.

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pesto di fave ligure

ImmersioneinCucina ritorna a parlarvi di pesto stagionale, dopo le varianti invernali di broccoli e cavolfiore giallo questa volta vi proponiamo il pesto di fave .

PESTO DI FAVE, ORIGINI

Questa salsa ligure -chiamata in dialetto salsa Marò o pestun de fave– delicata e saporita ha origini antiche e popolari. Veniva prodotta e usata in stagione primaverile-estiva dalle famiglie condadine per insaporire il pane secco, per i più fortunati sul pesce e sulla carne come variante della salsa verde piemontese locale.

Probabilmente la sua origine è araba, come suggerisce il suo nome (mar-a che significa condimento). La ricetta importata dai mercanti liguri nel corso dei loro viaggi in oriente è stata da subito apprezzata per il suo sapore e delicatezza, complice la coltivazione delle fave “tenerelle” locali che ben si addicevano alla preparazione di questa salsa.

Per il piacere di tutti noi questo preparato tradizionale, non senza passare in momenti meno meno brillanti, è giunto fino ai giorni nostri.
Oggi il pesto di fave è stato recuperato e affinato con alcuni ingredienti tipici liguri e di qualità, come l’aglio di Vessalico e l’olio evo taggiasco che la rendono ancora più armoniosa e gradevole al palato.

La stagione calda, con l’arrivo del nuovo raccolto delle dolci fave locali -conosciute come basane di cui i liguri sono ghiotti- rappresenta il trionfo della salsa Marò che per un paio di mesi riesce fare concorrenza anche il mitico pesto genovese.

PESTO DI FAVE, CHE INGREDIENTI USARE? (4 vasetti da 125 gr.)

Il pesto di fave ligure è molto leggero, è sano e gustoso per gli ingredienti che la compongono. Si prepara rapidamente e con semplicità.

Ideale per condire la pasta fresca, accompagnato con i mandilli –lasagnette con formato a fazzoletto- o con i corzetti se volete rimanere sulla tradizione genevese o semplicemente con i gnocchi, senza disdegnare quella secca purché siano trenette (non linguine!), mezze penne rigate o fusilli.  Insomma pasta che raccolga la salsa.

La salsa non usata si può mettere in piccoli vasetti porzionati e congelati in frezeer. Pronti per essere usati nei mesi successivi quando le fave sono solo un ricordo.

  • 400gr fave piccole e tenere sgranate (circa 2 kg con le bucce)
  • 1 spicchio di aglio di vessalico o mezzo normale
  • 10 foglioline piccole di menta o 20 di maggiorana fresca
  • 50 gr. pecorino sardo invecchiato grattugiato
  • 30 gr di pinoli
  • 1 cucchiaino di aceto, meglio se di mele (facoltativo)
  • pochi grammi interi di sale
  • olio EVO taggiasco q.b.

attrezzatura da cucina

  • mixer o mortaio
le fave, ingrediente principale della salsa Marò ligure.
le fave, ingrediente principale della salsa Marò ligure by ImmersioneinCucina

PESTO DI FAVE, COME SI FA?

  1. Sgranate le fave ed eventualmente togliere la pellicina esterna ai bacelli più grossi, se sono duri. Metteteli, con poco sale e l’aglio, a fettine nel mixer (non nel bicchiere del frullatore) dopo aver tenuto la lama in frezeer per 10 minuti. Frullare a piccoli scatti per non surriscaldare gli ingredienti.
  2. Unite le foglioline di menta o di maggiorana e i pinoli. Fare andare per 2-3 scatti, unire metà pecorino , l’aceto (facoltativo) e  l’olio a filo. Fare andare sempre a scatti, fino ad ottenere una salsa fluida ma abbastanza densa.
  3. Versate la salsa in una ciotola capiente ed incorporare ancora un po’ di olio, il restante formaggio pecorino e una manciata di pinoli interi, un po’ di pepe e sale se occorre. Mescolare bene fino ad amalgamare bene la salsa.
  4. Al momento di condire la pasta aggiungere alla salsa un paio di cucchiaini di acqua di cottura.

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pesto di cavolfiore giallo

Oggi vi proponiamo ricetta della variante di pesto di cavolfiore giallo.

Ritorniamo sul pesto stagionale e sulle sue varianti, seguendo la scia del pesto di broccoli , vi raccontavamo come preparare questa altra variante di pesto a base di questo ortaggio invernale che va sostituire l’ingrediente principale del pesto classico genovese -principe della gastronomia ligure- ovvero il basilico per motivi di stagionalità.

LA BIODEVERSITA’ DEL CAVOLFIORE

Il cavolfiore giallo -coltivato in prevalenza nell’ Italia meridionale- a differenza di come qualcuno erroneamente può pensare è al 100% naturale come del resto fratello violetto.

La differenza con gli altri cavolfiori oltre che cromatica sta nel contenuto di betacarotene cheva ad aggiungersi alle altre preziosissime propietà anticangerogene degli ortaggi della famiglia dei cavoli.

CHE INGREDIENTI USARE? (per 4 vasetti)

Sempre usando prodotti di prima qualità come l’aglio rosso di Vessalico o i pinoli di Pisa abbiamo provato a produrre questa altra variante di pesto, quello di cavolfiore giallo.

  • 1 o 2 cavolfiore giallo di media dimensione 
  • 60 gr. parimigiano reggiano
  • 40 gr. pecorino romano
  • 1/2 spicchio d’aglio
  • 150/200 cl olio EVO
  • sale q.b.
Il pesto di cavolfiore giallo, ingredienti fondamentali
Il pesto di cavolfiore giallo, ingredienti fondamentali

La premessa è la raccomandazione, come al solito, di usare  la verdura fresca e  scottarla appena 10 minuti o se preferite lasciarla cruda come si fa con il basilico.

COME SI FA?

  1. Lavare la verdura, staccare le cimette anche con l’uso di forbici da cucina se è necessario .
  2. Sbucciare e togliere l’anima all’aglio e tagliarlo a fettine. 
  3. Mettere nel mixer o frullatore il cavolfiore precedentemente diviso (e cotto eventualmente), un pizzico di sale grosso, l’aglio e i pinoli.
  4. Mixare a scatti per non scaldare troppo il preparato, unire a filo l’olio e ripetere l’operazione finché non si ottiene una salsa fluida. Unire una parte dei formaggi grattuggiati  e amalgamare.
  5. Mettere in ciotola e unire il resto dei formaggi, aggiustare di olio e sale se è il caso al fine di ottenere una salsa omogenea e gustosa

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PESTO DI BROCCOLI

Oggi vi proponiamo la ricetta del pesto di broccoli. Direte come voi che viveve in Liguria lo fate con i broccoli invece che con il basilico?

Il pesto di basilico è un pilastro della gastronomia ligure, conosciuto in tutto il mondo.

In realtà con la ricetta base del pesto di basilico si possono preparare diverse varianti secondo la stagionalità dei prodotti. Basta sostituire l’ingrediente principale del pesto genovese con un’altra verdura o legume.

Nel periodo freddo il pesto di broccoli costituisce un’ottima alternativa, gradevole e leggera ma nulla vieta di sperimentare anche le varianti con il cavolfiore o con il cavolo nero, mentre in primavera si può fare un gustoso pesto -oltre che con il basilico- con i piselli o con le fave. Tutto sta alla vostra fantasia, dai prodotti freschi che si trovano sul banco del mercato e dal gusto personale.

CHE INGREDIENTI USARE? (per 4 vasetti)

  • 1 o 2 broccoli di media dimensione 
  • 60 gr. parimigiano reggiano
  • 40 gr. pecorino romano
  • 1/2 spicchio d’aglio
  • 150/200 cl olio EVO
  • sale q.b.

Noi abbiamo usato, un broccolo verde e broccolo romano, l’ aglio rosso di Vessalico che cresce negli appennini liguri, i pinoli di Pisa e l’olio EVO di oliva tacchiasca perchè sono prodotti locali e di filiera corta. Vi invitiamo a fare la stessa cosa con le produzioni più vicine a voi, l’importante è usare un buon olio sia extravergine e dal gusto delicato e pinoli italiani.

COME SI FA?

  1. Sciacquate i broccoli e metterli per 10-15 minuti in acqua bollente in modo che si ammorbidiscano e si cuociano al punto giusto per lavorarli successivamente. Nel mentre sbucciare, togliere l’anima all’aglio e tagliarlo a fettine.
  2. Mettete nel mixer o frullatore il broccolo precedentemente sbollentato, un pizzico di sale grosso, l’aglio e i pinoli. Mixare a scatti per non scaldare troppo il preparato, unire a filo l’olio e ripetere l’operazione finchè non si ottiene una salsa fluida ma non fine. Unire una parte dei formaggi grattugiati e amalgamare.
  3. Mettete in ciotola e unire il resto dei formaggi, aggiustare di olio e sale se è il caso al fine di ottenere una salsa omogenea e gustosa.

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LE CAMILLE DELL’INFANZIA.

Vi propioniamo oggi la ricetta casalinga della merendina molto popolare delle camille, che a ancor oggi potete trovare sui banchi dei supermercati in versione industriale.

Questo dolcetto, semplice e salutare, che riporta Igor ai ricordi dell’infanzia e momenti felici della sua vita, è rimasto impresso favorevolmente nelle sue papille gustative.

Vi forniamo la nostra ricetta.

CHE INGREDIENTI USARE?

  • 250gr. carote
  • 220gr. zucchero
  • 70gr. farina di mandorle
  • 180gr. farina
  • 50gr fecola di patate
  • 2 uova
  • 110ml olio extravergine di oliva
  • succo e buccia di 1 arancia
  • 1 bustina di Vanillina
  • 10 gr lievito vanigliato in polvere
  • 1 cucchiaio di Acqua di Fior d’arancia
  • 1 cucchiaio di liquore all’arancio o altro tipo di agrume (EVO)

COME FARE?

  1. Lavare bene le carote e sbucciarle, dividerle in quattro in lunghezza e togliere l’anima dura interna. Tritarle finemente, farlo nel mixer possibilmente.
  2. In un’ampia ciotola montare con le fruste le uova e lo zucchero fino a che il composto non diventa spumoso e chiaro. Unire le carote tritate e mescolare.
  3. Settacciare e mescolare nella planetaria (o a mano formando la classica fontana) la farina, la farina di mandorle, la fecola di patate, il lievito e la vanillina. Impastare e unire il composto di uova e zucchero, Il succo e la scorza di un’arancia grattugiata (solo la parte gialla, no il bianco), l’olio, l’acqua di fior d’arancio e il liquore.
  4. Foderate 12 stampi da maffin (diametro 6/7 cm) con i pirottini di carta (in altrenativa creare imburrare e infarinare), poi aiutandosi con un cucchiaio versare in ogni stampino il composto preparato stando attenti a lasciare circa un centimetro di spazio dal bordo alto.
  5. Infornare i tortini in forno preriscaldato a 180°C per circa 20/25 minuti. Per controllare la cottura inserire uno stecchino al centro di uno dei tortini, deve risultare asciutto una volta estratto.
  6. Togliere dal forno e farle raffreddare e una volta tolte dagli stampini servire le vostre camille.
  7. Spolverizzate semplicemente con zucchero a velo o in alternativa con una spennellata di marmellata all’arancio o altro agrume.